Dal comunicato n.39 del 10/04/08: La società ATL. SANT’ ANGELO ha proposto reclamo avverso la decisione del GS che ha disposto l’ammenda di Euro 400,00 e l’obbligo di disputare DUE gare interne a porte chiuse, lamentando che la sanzione sarebbe eccessiva in relazione ai fatti realmente accaduti, oltretutto provocati dalla condotta antisportiva di un calciatore avversario. La riduzione della sanzione,sarebbe, altresì da graduare a seguito della condotta della società ospitante che si sarebbe adoperata per sensibilizzare la correttezza dei propri tifosi.
La Commissione Disciplinare Territoriale, preso atto che il reclamo è stato inviato nei termini regolamentari, rileva: esaminato il referto arbitrale, corredato dai rapporti dei due assistenti, fonte primaria e privilegiata di prova, sentito telefonicamente a chiarimenti il direttore di gara, è emerso inconfutabilmente che i sostenitori della società reclamante si sono resi responsabili di tutti i fatti che sono stati contestati. Appare, di conseguenza, del tutto congrua e meritevole di conferma la sanzione disposta in prime cure.
Tanto premesso e ritenuto RIGETTA il reclamo proposto e dispone l’addebito della relativa tassa.
Praticamente le cose sono andate così: I capoccioni della Commissione, seduti al loro bel tavolo con davanti una tazza di cappuccino e brioche, cosa hanno fatto? Hanno telefonato all’arbitro dicendo… “Senti, ma è vero tutto quello che hai scritto nel referto? Oppure, essendo un po’ in malafede, hai esagerato un pochino per farla pagare ai quei quattro pirla di tifosi sugli spalti?” Secondo voi l’arbitro cosa poteva rispondere? “Si sono in malafede e, andando contro le regole, ho esagerato a scrivere i fatti nel referto…”. Ma fatemi il piacere…. Queste delibere sui reclami delle società sono solo una presa per il culo.
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