Già dalle 17.30 in Paese si respirava aria strana, la stessa aria che un tempo i guerrieri respiravano prima di una battaglia. Già a quell’ora si poteva notare sciarpe rossonere spuntare da qualche angolo di strada. Da li a un po’ quelle gocce sporadiche si sarebbero trasformate in una marea rossonera.
La “vecchia” è uno dei primi ad arrivare, con la macchina carica di settimane di lavoro, pronto a riversare tutto sul pullman. La piazzetta sembra un po’ piccola per i 4 pullman,… in 200 siamo pronti a partire. Il tragitto è emozionante tra canti e colori rossoneri, in qualche spiazzo lungo la strada, la macchina di Gariboldi, che ci segue, riprende l’avanzata. Lungo il percorso, alcuni fuori guardano increduli il passaggio della “carovana”. Finalmente la cupola del Santuario. Dai finestrini si intravede il Razzo che si scalda all’interno,… giù tutti!.
Cori e fumo, i duecento diventano pian piano un migliaio. Sotto la curva una ventina di persone, tra telecamere, cellulari e macchine fotografiche che riprendono, quasi sorpresi, la valanga rossonera che ha invaso Caravaggio. Il Rubo non gioca… dannazione, anche questa…
Repliche da una parte e dall’altra, gara equilibrata, ma loro sembrano più in gamba. Mai un minuto di silenzio. Il “forza vecchio” si sente fino al Santuario.
Nella ripresa crescono i rossoneri, il Puma devia di testa ma il portiere fa il miracolo. Crampi a raffica per loro, i cinque cambi li sfruttano tutti: supplementari.
Meglio noi di loro. “No neee, anca i rigori?”. Cinque alla fine,… guizzo del Rume: rigore netto!. Dai Roccati,… se segna è finita. Ma il piede fino del Jonny sente il peso dei mille alle spalle. La palla è fuori!.
Niente da fare: ci sono i rigori. Molti non sanno dove guardare, scongiuri a raffica.
Il Razzo fa il miracolo, lo stadio esplode. Forza Sandrone, ti aspettiamo alla rete. Un altro boato, ma stavolta non è di felicità. Si va ad oltranza, ma ormai la fortuna guarda altrove.
Non fa nulla, si applaude ugualmente, ma gli occhi non possono nascondere la tristezza. Paradossalmente facciamo più rumore noi da perdenti che loro da vincenti. Qualcuno mi sussurra quasi imprecando “ma si sono accorti di aver vinto?”… a parti invertite chissà… qualcuno nelle vicinanze si sarebbe svegliato. Fioi ia spèteme istès in piasa… faghe na telefunada a Franco o al Diegòn, però che i ghe disun gnèn ai giugaduri…