Porte più basse? Scaviamo una buca.
E’ questa, da parte del Comitato Regionale, la miglior soluzione al problema.
Tutto è iniziato perché i giocatori del Bresso, (Prima Categoria) a San Zenone contro la Locomotiva, avevano riscontrato che una delle due porte fosse più bassa della norma: l’arbitro, dopo aver effettuato le misurazioni, aveva rilevato 6 centimetri in meno del lecito (238 contro i 244 cm regolamentari), “annullando” così la gara. La norma prevede una tolleranza di 2 cm (in più o in meno) sulle misure della porta. Da 3 cm in su la porta non è considerata a norma e si rischia la sconfitta a tavolino.
Pare però che il vicepresidente del Comitato lombardo della Figc Tino Cornaggia (grande esperto di campi fatiscenti e non a norma, per via della sua precedente attività, in seno ad una squadra di calcio locale. ndbb*) ci va cauto: «da quello che so pare che si sia trattato solo di un po’ di calcina che creava una gibbosità sulla linea di porta. Fatto sta che rimango perplesso, perché sarebbero bastati davvero pochi minuti per togliere un po’ di terra e far sì che le condizioni tornassero normali».
Righe di calcina alte 6 cm?? Forse nemmeno passandoci sopra ininterrottamente per anni si arriverebbe a tanto, oppure l’addetto al campo usa una diluizione troppo bassa?. Il nostro esperto in materia rilancia: dopo anni e anni le righe si possono fossilizzare. Nei più antichi campi di premier inglese del 1888, abbiamo trovato righe di calcina alte 20 cm.
Il presidente della Locomotiva Enrico Rossini rilancia: «mi sembra una barzelletta, perché il campo è omologato e anche la misurazione domenica è stata fatta in fretta e furia, in modo un po’ improvvisato, con uno strumento inadeguato e da persone non abituate, io stesso ho chiesto all’arbitro di poter togliere con il badile un po’ di terra».
Strumento inadeguato e persone non abituate… in effetti per misurare l’altezza di un palo serve uno strumento a laser e la laurea in scienze tecniche.
Un’eventualità che anche Cornaggia non si spiega: «Se davvero è andata così l’arbitro ha sbagliato: non esiste che il direttore di gara impedisca di eseguire le rettifiche necessarie a far disputare la partita».
In pratica dovevano scavare una trincea lungo la riga di porta…
Il Bresso, tramite il suo dirigente Franco Rebuzzi, respinge le accuse: «Il terreno era livellato correttamente: non c’era nessuna protuberanza da togliere, si sarebbe proprio trattato di andare a scavare una buca per recuperare i centimetri mancanti».
Appunto…
Visto che non si parla di millimetri ma di 6 centimetri, che ci sembrano una bella differenza, noi ci sentiamo di appoggiare il pensiero di Gigi Bisleri: «Come in tutte le cose, anche nello sport deve vigere la regola del buon senso, io credo che l’arbitro abbia fatto bene a non far giocare la partita, perché le regole ci sono e vanno rispettate. Però sarebbe più giusto farla rigiocare, dopo aver sistemato il campo, senza sconfitte a tavolino».
Considerando la velocità in cui la calce crea la così detta “gibbosità”, consigliamo di non abusare troppo negli scavi, altrimenti tra qualche anno, il campo si ritroverà qualche metro sotto il livello del mare.
* ndbb: nota di barasini blog
Dichiarazioni tratte dal Cittadino
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