Sfida al vertice
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«Quest'estate mi aveva cercato il Fanfulla, ma io ho rifiutato per scegliere il Sant'Angelo». A orecchi barasini, una frase del genere sarebbe dolce musica anche se pronunciata da un passante sconosciuto, figurarsi se esclamata da Mirko D'Onofrio, colonna portante del Sant'Angelo capolista.
Unico rossonero sempre in campo in questa stagione dal primo minuto (8 gare tra Coppa Italia e campionato), D'Onofrio sembra proprio essere il cervello pensante dell'undici barasino; davanti al pacchetto arretrato, aiuta Rubino, Rotta e compagni a salvaguardare la porta di Razzetti (e la cosa funziona, un solo gol al passivo e miglior difesa del Girone G); in fase avanzata è sempre il catalizzatore del gioco, infatti dai suoi piedi partono quasi tutte le manovre propositive. Se poi a queste doti si unisce l'indubbio fiuto per il gol, che lo ha visto siglare la prima rete domenica contro la Castellana dopo il palo colpito di testa due settimane fa contro la Suardese, e uno spirito da gregario di lusso, si può proprio affermare che la dirigenza del Sant'Angelo nell'ultima estate ci ha visto davvero bene. «La forza della nostra squadra è il gruppo - dichiara il centrocampista ex Usmate e Mariano Comense -, infatti da noi ognuno si mette sempre a totale disposizione del mister e non esistono le cosiddette “prime donne”. Un giocatore di esperienza, potrei citarne tanti, si impegna al pari di un giovane e viceversa. Anche da un punto di vista tecnico poi credo si tratti di un mix perfetto, queste prime gare l'hanno dato a vedere».Perfetto sulla carta, per ora. Le gravi assenze per infortunio del reparto offensivo (Ghidelli, Roccati e Marzani) hanno costretto a cercare strade alternative, come Tudoroiu reinventato prima punta nell'ultimo turno e lo stesso D'Onofrio ad abbassare il proprio raggio d'azione. «Negli ultimi anni - spiega - ho sempre realizzato tra gli 8 e i 10 gol a stagione, ma giocavo un po’ più avanti nella linea mediana. Quest'anno il mister mi ha piazzato davanti alla difesa e a me va benissimo (in estate, Dellagiovanna era dell'idea di schierare Roccati in quella posizione, ndr), visto che comunque anche così mi so togliere alcune soddisfazioni. Per ora teniamoci dunque strette la solidità difensiva e la capacità di condurre la partita, una volta poi rientrati tutti sarà ancora meglio». Due mesi di frequentazioni al “Chiesa” e sembra già amore di un certo tipo, di quelli che lasciano il segno: «Qui mi sento benissimo, ho trovato una famiglia. A partire dal presidente per scendere a tutti gli altri, come il nostro mitico magazziniere Franco Amici. In passato ho sentito tante voci sul conto del Sant'Angelo, alcune positive e altre decisamente meno; io mi schiero tra coloro che la pensano in modo positivo».
Matteo Talpo dal Cittadino
Nella foto: Er Puma D'Onofrio
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