Facce strane e personaggi ambigui si aggirano in questi giorni attorno al campo di allenamento, eccone qui uno, accompagnato dal figlio per non destare sospetti.
Ciao, joe Dalton. Come d'accordo, ti trasmetto due articoli relativi al Sant'Angelo... Il primo è alla pagina "Associazione Calcio Sant'Angelo 1907" dell'enciclopedia in internet "Wikipedia" (tale critto deve essere aggiornato dall'autore, sei forse tu?), mentre il secondo è tratto da un forum politico, ove non viene citata la fonte... In tale scritto viene citato Cristiano Devecchi... Sono articoli un po' lunghi, scusate... sapete per caso chi sono i relativi autori? Ah, ecco tali articoli...
ARTICOLO N. 1 (Wikipedia)
L'Associazione Calcio Sant'Angelo 1907 è una società calcistica di Sant'Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi. Storia della società Gli esordi Il club nacque nel 1907, ma fino alla stagione 1927/'28 non militò in alcun campionato ufficiale: in tale annata militò fra i dilettanti della Prima Categoria ULIC di Lodi. L'esordio in un vero e proprio torneo ebbe luogo l'annata successiva, quando militò in Terza Divisione, giunendo quarta. Naviga tra la Prima, la Seconda e la Terza Divisione fino al 1941, quando i fatti inerenti alla Seconda Guerra Mondiale la costringono all'inattività. Si ricomincia nel 1945, dalla Serie C, categoria mantenuta per un triennio, poi scivola in Promozione e in Prima Divisione. Inattiva nel 1950/'51, torna in Promozione al termine della stagione 1952/'53 e nel Campionato Nazionale Dilettanti nell'estate 1956. Il salto, però, costa caro: infatti, al termine dell'annata 1960/'61 scompare. La società viene rifondata due anni più tardi e, partendo dalla Terza Categoria, sale fino alle Serie D, grazie a quattro promozioni (due doppi salti divisi da un anno d'assestamento) in cinque anni. Nel 1971 la prima squadra cade in Promozione, ma la formazione Allievi conquista l'unico titolo del club: lo scudetto di tale categoria, sconfiggendo i pari età del Giulianova nella finale giocatasi a Piacenza. Da quel trionfo iniziano gli anni d'oro, grazie alle idee e ai fondi di un illustre magnate dell'import-export: il milanese Carlo Chiesa. Con Chiesa al timone, la squadra raggiunge il massimo della sua popolarità: promossa in Serie D al termine del 1972/'73, l'anno successivo conquista la seconda promozione di fila, salenddo in Serie C (da dove mancava dal 1948, ma erano altri tempi). Tra la fine degli Anni Settanta e l'inizio degli Anni Ottanta, la sua piccola cittadina vive un sogno; fra le mura del "Comunale" tutte le grandi fanno fatica: Triestina, Piacenza, Monza, Venezia, Atalanta ed Udinese sono solo alcune delle squadre che vengono messe in riga nella bolgia del campo barasino. Il miracolo, tuttavia, non può durare in eterno, così, dopo essere scivolato in Serie C2 (con la riforma dei campionati) nell'estate 1978 ed essere immediatamente risalito, riesce a mantenere la Serie C1 fino al 1981/'82, quando l'ultimo posto chiude l'avventura in terza serie. Dopo un biennio in Serie C2, si chiude anche il ciclo nei tornei professionistici: il terzultimo posto, infatti, lo relega in Interregionale. L'ultima gara fra i "pro" è datata 3 giugno 1984, Novara-Sant'Angelo 3-1: in caso di successo la squadra avrebbe evitato il capitombolo, invece arrivò uno scivolone per due soli punti dalla zona salvezza. Da quel momento militò ininterrottamente nelle categorie dilettantistiche.
ARTICOLO N. 2 (politico-sportivo, parlano di Devecchi) Si presentarono come dei “salvatori della Patria”, forti di un programma interessante (che convinse parecchi barasini), tante belle parole ed innumerevoli critiche rivolte (giustamente e meno) sia verso l’amministrazione precedente sia verso gli avversari: ora, conquistata la vittoria in maniera clamorosa (dando circa mille voti di scarto alla lista della Casa delle Libertà, che candidava a sindaco la forzista Maria Simona Malattia), si stanno comportando in maniera peggiore di quella (a loro parere) assunta dall’amministrazione capeggiata da Giuseppe Carlin dal 2002 allo scorso maggio. Stiamo parlando di “Insieme per Sant’Angelo-Crespi sindaco”, lista guidata (o dovremmo dire comandata?) da Domenico Crespi, già primo cittadino barasino dal 1990 al 2002. Tante furono le parole spese (e stampate -carta canta- sui volantini riportanti il programma elettorale) a suo tempo, ma ora che si è fatto? Nulla, o quasi. Qualcuno oserà affermare che ci vuole tempo per riorganizzare un’amministrazione: bene, a costoro ricordiamo che i fatidici “cento giorni” vengono concessi a chi deve governare uno Stato, non certo una cittadina, senza poi dimenticare che gli esponenti della maggioranza non dovevano partire da situazioni tragiche stile Afghanistan (ove, dal nulla, si sta ricostruendo uno Stato). Inoltre, va ricordato che proprio Crespi affermò che lui e i suoi alfieri sarebbero stati all’opera già dal giorno successivo alle elezioni, quindi a costoro non doveva essere concesso neppure un giorno. Ma cosa si è fatto (poco o nulla) e cosa non si è fatto in questo lasso di tempo? Innanzi tutto Crespi è passato alla storia come il sindaco durante la cui amministrazione è stata aperta una “moschea” (in realtà un magazzino utilizzato in maniera illegale); nonostante gli islamici avessero praticamente avvisato tutti dell’intenzione d’aprire la “moschea”, il sindaco ha pensato solo ad avvisare la D.I.G.O.S. (Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali, divisione operativa della Polizia di Stato), senza far altro: se un cittadino italiano avesse aperto un’attività commerciale senza permesso, probabilmente il primo cittadino avrebbe mandato chi di dovere a fargli chiudere l’esercizio, invece con gli stranieri non ha fatto nulla. Forse il signor Crespi nutre tanta paura verso gli stranieri quanta arroganza ha con i suoi stessi cittadini? Ma non è stato lo stesso Crespi ad affermare che si sarebbe usato ogni mezzo lecito per riportare la sicurezza in Città? Bell’esempio: anziché far rispettare la legge, s’è limitato a telefonare agli uomini della D.I.G.O.S. (cui spetta la nostra gratitudine e la nostra ammirazione per il prezioso lavoro che quotidianamente svolgono). Ma passiamo oltre: dopo aver tacciato i suoi avversari di manie di protagonismo, che idea ha avuto il Crespi una volta eletto? Semplice, ha avuto la geniale trovata di voler effettuare il primo consiglio comunale (che vedeva la sua investitura) nel castello “Attendolo Bolognini”, quasi volendo imitare Napoleone Bonaparte, il quale, il 2 dicembre 1804, s’incoronò Imperatore alla presenza di papa Pio VII: qualcuno avverta il primo cittadino che paragonare Napoleone a Crespi equivale (in termini calcistici) a paragonare il Milan al Potenza Picena! Solo il caso volle che si scoprì la non agibilità del castello, mandando in frantumi l’idea autocelebrativa del sindaco… E’ finita? Per nulla: dopo aver tuonato (senza far nomi, ma lasciando intuire a chi si riferisse) contro i politici che si erano interessati al calcio per scopi elettorali, il Crespi non ha perso l’occasione di convocare in Comune la dirigenza del nuovo Sant’Angelo (ribattezzato Athletic), quasi spacciandosi per “primo tifoso”, mentre in realtà se un primo tifoso esistesse, esso sarebbe quello stesso politico che, un anno fa, salvò il Sant’Angelo dalla non iscrizione (anticipando soldi suoi), ossia Cristiano Devecchi, il quale (ammesso e non concesso) avrà magari marciato sopra al suo nobile gesto, ma almeno aveva dei meriti, mentre il Crespi no, giacché se il Sant’Angelo è passato ad un magnate che lo vuole riportare in alto è merito dell’ex vicesindaco, non dell’attuale primo cittadino. Caro sindaco Crespi, lei e quelli della sua cosiddetta “lista personalistica” dovete sapere che non è cosa buona e giusta prendersi meriti altrui! A proposito di lista personalistica: Crespi s’è sempre vantato d’essere stato il primo a personalizzare una lista, mentre in realtà i primi furono i Radicali, quando (era il 1989), scomparso il Partito Radicale (poiché divenuto Partito Radicale Transnazionale ed uscito dalle tornare elettorali), chiamarono la loro lista prima “Lista Pannella”, poi (in occasione delle elezione europee del 1999) “Lista Emma Bonino”, in onore dei loro leader (gli onorevoli Giacinto “Marco” Pannella ed Emma Bonino, appunto). Dato che Crespi personalizzò la sua lista solo nel 2002 (ribattezzando “Migliorare Insieme-Lista Crespi” la vecchia “Migliorare Insieme”), significa che l’attuale sindaco barasino è poco avvezzo alla storia italiana, oppure che s’interessa solo di ciò che accade a Sant’Angelo e dintorni, ignorando tutto il resto… Sono passati pochi mesi dalle elezioni, ma Crespi e i suoi hanno già perso gran parte del credito e della credibilità che col loro programma interessante si erano conquistati: di certo è che da questa faccenda escono sconfitti Sant’Angelo e tutti quegli elettori che, in perfetta buona fede, ma forse un po’ troppo utopisticamente, confidarono in un miglioramento della situazione barasina. Sicuramente, da parte nostra, non lesineremo nel controllare l’operato dell’amministrazione: come segnalammo le magagne della giunta Carlin, segnaleremo quelle della giunta Crespi. Saremo indipendenti, imparziali ed onesti, ecco tutto.
ahahah bella questa... non me l'aspettavo joe.... va beh.. che ci spaccino pure per strani ed ambigui, non fa nulla, l'importante è la fede per la nostra squadra che non tramonterà mai.
Ciao, Joe Dalton: hai ragione, non ci avevo pensato... Pur parlando di un dirigente, il discorso è politico... vado immediatamente a cancellare tale srticolo... ma sei tu l'autore della pagina di Wikipedia?
certo che venire a casa apposta per leggere e vedere certi musi, cioe' no uno solo, il padre perche' il figlio sara' un grande ultras.... ciao a tutti ci vediamo il due settembre in curva. grande Roveda.......vecchia guardia us76
10 Comments:
caro joe dalton, ma perche' spia
per il nostro tifoso della tribuna?
grazie per il chiarimento!
Ciao, joe Dalton.
Come d'accordo, ti trasmetto due articoli relativi al Sant'Angelo... Il primo è alla pagina "Associazione Calcio Sant'Angelo 1907" dell'enciclopedia in internet "Wikipedia" (tale critto deve essere aggiornato dall'autore, sei forse tu?), mentre il secondo è tratto da un forum politico, ove non viene citata la fonte... In tale scritto viene citato Cristiano Devecchi... Sono articoli un po' lunghi, scusate... sapete per caso chi sono i relativi autori?
Ah, ecco tali articoli...
ARTICOLO N. 1 (Wikipedia)
L'Associazione Calcio Sant'Angelo 1907 è una società calcistica di Sant'Angelo Lodigiano, in provincia di Lodi.
Storia della società
Gli esordi Il club nacque nel 1907, ma fino alla stagione 1927/'28 non militò in alcun campionato ufficiale: in tale annata militò fra i dilettanti della Prima Categoria ULIC di Lodi. L'esordio in un vero e proprio torneo ebbe luogo l'annata successiva, quando militò in Terza Divisione, giunendo quarta. Naviga tra la Prima, la Seconda e la Terza Divisione fino al 1941, quando i fatti inerenti alla Seconda Guerra Mondiale la costringono all'inattività. Si ricomincia nel 1945, dalla Serie C, categoria mantenuta per un triennio, poi scivola in Promozione e in Prima Divisione. Inattiva nel 1950/'51, torna in Promozione al termine della stagione 1952/'53 e nel Campionato Nazionale Dilettanti nell'estate 1956. Il salto, però, costa caro: infatti, al termine dell'annata 1960/'61 scompare. La società viene rifondata due anni più tardi e, partendo dalla Terza Categoria, sale fino alle Serie D, grazie a quattro promozioni (due doppi salti divisi da un anno d'assestamento) in cinque anni. Nel 1971 la prima squadra cade in Promozione, ma la formazione Allievi conquista l'unico titolo del club: lo scudetto di tale categoria, sconfiggendo i pari età del Giulianova nella finale giocatasi a Piacenza. Da quel trionfo iniziano gli anni d'oro, grazie alle idee e ai fondi di un illustre magnate dell'import-export: il milanese Carlo Chiesa. Con Chiesa al timone, la squadra raggiunge il massimo della sua popolarità: promossa in Serie D al termine del 1972/'73, l'anno successivo conquista la seconda promozione di fila, salenddo in Serie C (da dove mancava dal 1948, ma erano altri tempi). Tra la fine degli Anni Settanta e l'inizio degli Anni Ottanta, la sua piccola cittadina vive un sogno; fra le mura del "Comunale" tutte le grandi fanno fatica: Triestina, Piacenza, Monza, Venezia, Atalanta ed Udinese sono solo alcune delle squadre che vengono messe in riga nella bolgia del campo barasino. Il miracolo, tuttavia, non può durare in eterno, così, dopo essere scivolato in Serie C2 (con la riforma dei campionati) nell'estate 1978 ed essere immediatamente risalito, riesce a mantenere la Serie C1 fino al 1981/'82, quando l'ultimo posto chiude l'avventura in terza serie. Dopo un biennio in Serie C2, si chiude anche il ciclo nei tornei professionistici: il terzultimo posto, infatti, lo relega in Interregionale. L'ultima gara fra i "pro" è datata 3 giugno 1984, Novara-Sant'Angelo 3-1: in caso di successo la squadra avrebbe evitato il capitombolo, invece arrivò uno scivolone per due soli punti dalla zona salvezza. Da quel momento militò ininterrottamente nelle categorie dilettantistiche.
ARTICOLO N. 2 (politico-sportivo, parlano di Devecchi)
Si presentarono come dei “salvatori della Patria”, forti di un programma interessante (che convinse parecchi barasini), tante belle parole ed innumerevoli critiche rivolte (giustamente e meno) sia verso l’amministrazione precedente sia verso gli avversari: ora, conquistata la vittoria in maniera clamorosa (dando circa mille voti di scarto alla lista della Casa delle Libertà, che candidava a sindaco la forzista Maria Simona Malattia), si stanno comportando in maniera peggiore di quella (a loro parere) assunta dall’amministrazione capeggiata da Giuseppe Carlin dal 2002 allo scorso maggio. Stiamo parlando di “Insieme per Sant’Angelo-Crespi sindaco”, lista guidata (o dovremmo dire comandata?) da Domenico Crespi, già primo cittadino barasino dal 1990 al 2002. Tante furono le parole spese (e stampate -carta canta- sui volantini riportanti il programma elettorale) a suo tempo, ma ora che si è fatto? Nulla, o quasi. Qualcuno oserà affermare che ci vuole tempo per riorganizzare un’amministrazione: bene, a costoro ricordiamo che i fatidici “cento giorni” vengono concessi a chi deve governare uno Stato, non certo una cittadina, senza poi dimenticare che gli esponenti della maggioranza non dovevano partire da situazioni tragiche stile Afghanistan (ove, dal nulla, si sta ricostruendo uno Stato). Inoltre, va ricordato che proprio Crespi affermò che lui e i suoi alfieri sarebbero stati all’opera già dal giorno successivo alle elezioni, quindi a costoro non doveva essere concesso neppure un giorno. Ma cosa si è fatto (poco o nulla) e cosa non si è fatto in questo lasso di tempo? Innanzi tutto Crespi è passato alla storia come il sindaco durante la cui amministrazione è stata aperta una “moschea” (in realtà un magazzino utilizzato in maniera illegale); nonostante gli islamici avessero praticamente avvisato tutti dell’intenzione d’aprire la “moschea”, il sindaco ha pensato solo ad avvisare la D.I.G.O.S. (Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali, divisione operativa della Polizia di Stato), senza far altro: se un cittadino italiano avesse aperto un’attività commerciale senza permesso, probabilmente il primo cittadino avrebbe mandato chi di dovere a fargli chiudere l’esercizio, invece con gli stranieri non ha fatto nulla. Forse il signor Crespi nutre tanta paura verso gli stranieri quanta arroganza ha con i suoi stessi cittadini? Ma non è stato lo stesso Crespi ad affermare che si sarebbe usato ogni mezzo lecito per riportare la sicurezza in Città? Bell’esempio: anziché far rispettare la legge, s’è limitato a telefonare agli uomini della D.I.G.O.S. (cui spetta la nostra gratitudine e la nostra ammirazione per il prezioso lavoro che quotidianamente svolgono). Ma passiamo oltre: dopo aver tacciato i suoi avversari di manie di protagonismo, che idea ha avuto il Crespi una volta eletto? Semplice, ha avuto la geniale trovata di voler effettuare il primo consiglio comunale (che vedeva la sua investitura) nel castello “Attendolo Bolognini”, quasi volendo imitare Napoleone Bonaparte, il quale, il 2 dicembre 1804, s’incoronò Imperatore alla presenza di papa Pio VII: qualcuno avverta il primo cittadino che paragonare Napoleone a Crespi equivale (in termini calcistici) a paragonare il Milan al Potenza Picena! Solo il caso volle che si scoprì la non agibilità del castello, mandando in frantumi l’idea autocelebrativa del sindaco… E’ finita? Per nulla: dopo aver tuonato (senza far nomi, ma lasciando intuire a chi si riferisse) contro i politici che si erano interessati al calcio per scopi elettorali, il Crespi non ha perso l’occasione di convocare in Comune la dirigenza del nuovo Sant’Angelo (ribattezzato Athletic), quasi spacciandosi per “primo tifoso”, mentre in realtà se un primo tifoso esistesse, esso sarebbe quello stesso politico che, un anno fa, salvò il Sant’Angelo dalla non iscrizione (anticipando soldi suoi), ossia Cristiano Devecchi, il quale (ammesso e non concesso) avrà magari marciato sopra al suo nobile gesto, ma almeno aveva dei meriti, mentre il Crespi no, giacché se il Sant’Angelo è passato ad un magnate che lo vuole riportare in alto è merito dell’ex vicesindaco, non dell’attuale primo cittadino. Caro sindaco Crespi, lei e quelli della sua cosiddetta “lista personalistica” dovete sapere che non è cosa buona e giusta prendersi meriti altrui! A proposito di lista personalistica: Crespi s’è sempre vantato d’essere stato il primo a personalizzare una lista, mentre in realtà i primi furono i Radicali, quando (era il 1989), scomparso il Partito Radicale (poiché divenuto Partito Radicale Transnazionale ed uscito dalle tornare elettorali), chiamarono la loro lista prima “Lista Pannella”, poi (in occasione delle elezione europee del 1999) “Lista Emma Bonino”, in onore dei loro leader (gli onorevoli Giacinto “Marco” Pannella ed Emma Bonino, appunto). Dato che Crespi personalizzò la sua lista solo nel 2002 (ribattezzando “Migliorare Insieme-Lista Crespi” la vecchia “Migliorare Insieme”), significa che l’attuale sindaco barasino è poco avvezzo alla storia italiana, oppure che s’interessa solo di ciò che accade a Sant’Angelo e dintorni, ignorando tutto il resto… Sono passati pochi mesi dalle elezioni, ma Crespi e i suoi hanno già perso gran parte del credito e della credibilità che col loro programma interessante si erano conquistati: di certo è che da questa faccenda escono sconfitti Sant’Angelo e tutti quegli elettori che, in perfetta buona fede, ma forse un po’ troppo utopisticamente, confidarono in un miglioramento della situazione barasina. Sicuramente, da parte nostra, non lesineremo nel controllare l’operato dell’amministrazione: come segnalammo le magagne della giunta Carlin, segnaleremo quelle della giunta Crespi. Saremo indipendenti, imparziali ed onesti, ecco tutto.
x l'anonimo: è una battuta, so benissimo che il ns tifoso è un grande.
x benito f.: nessun articolo di politica su questo Blog, qui siamo tutti tifosi, grazie
Per fortuna il figlio ha la testa più piccola del padre!
ahahah bella questa...
non me l'aspettavo joe....
va beh.. che ci spaccino pure per strani ed ambigui, non fa nulla, l'importante è la fede per la nostra squadra che non tramonterà mai.
Ciao, Joe Dalton: hai ragione, non ci avevo pensato... Pur parlando di un dirigente, il discorso è politico... vado immediatamente a cancellare tale srticolo... ma sei tu l'autore della pagina di Wikipedia?
Ho sbagliato: non si può... O lo cancello tutto o lo lascio... scusate di nuovo...
Non sono io comunque dovresti conoscerlo bene l'autore di Wikipedia.....
certo che venire a casa apposta per leggere e vedere certi musi, cioe' no uno solo, il padre perche' il figlio sara' un grande ultras.... ciao a tutti ci vediamo il due settembre in curva. grande Roveda.......vecchia guardia us76
X JD:
Ne so quanto prima (cioè 0)...
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