Il punto sulla campagna acquisti
Il primo nome è quello di Mauro Mariani, centrocampista centrale classe 1972 che ormai tutto conoscono per via della nota disavventura regolamentare che lo ha visto protagonista nei primi mesi di quest'anno al pari di Moschitti. Finalmente la telenovela è finita, e da ora si può dire con certezza che Mariani vestirà la casacca rossonera da settembre. Se quest'ultimo rappresenta per così dire una novità relativa, sono due i volti nuovi che il pubblico del “Chiesa” si abituerà ad ammirare. Winston Cosenza, attaccante classe 1976 di colore e di origine liberiana ma con passaporto italiano, arriva dal Legnago, compagine che nello scorso campionato ha vinto il proprio girone di Promozione anche grazie ai gol del nuovo barasino, che in totale ha realizzato 17 reti (13 in campionato e 4 in Coppa Italia). Al pari di Cosenza giunge a Sant'Angelo anche Peveralli, giovane difensore centrale (è nato nel 1987) formatosi nelle giovanili dell'Inter e poi transitato ad Asti e nel Pergocrema. Peveralli nella scorsa stagione ha giocato con l'Atletica del Po, l'ex squadra del neo presidente barasino Davide Onorino Montini. Questi dunque i nomi dei primi arrivi, mentre in questa settimana sono confermati gli incontri con Alessandro Rotta, difensore più che noto dalle nostre parti e con Simone Sabbioni, centrocampista in forza al Villanterio fino a maggio e con un grande passato al Bano. Le ulteriori mosse di mercato si orienteranno alla ricerca di altri due attaccanti, di un centrocampista e di qualche giovane, soprattutto nel ruolo di secondo portiere.Ora è invece tempo di rispondere alle domande che molti tifosi in questo periodo si sono posti circa il futuro della rosa dell'ultimo campionato. Giusto partire dalla conferma ricevuta da mister Paolo Daccò, che ha ben fatto nei mesi passati, per proseguire con quella di Riccardo Galmozzi, uno tra i migliori numeri 1 di tutto il vecchio girone E di Promozione. Confermati in blocco anche tutti i giovani e quindi: Luca e Omar Vigorelli, Fabio e Leonardo Fassina, Andrea Tuduroiu e Luca Piacentini. Per quanto concerne la difesa, Princiotta è andato al Villanterio, Cabrini sarà ancora protagonista sulla fascia sinistra, mentre per Crippa (in vacanza in Messico) e per Podini ci sono ancora dei punti di domanda. Soprattutto riguardo a quest'ultimo paiono esserci le difficoltà maggiori, in quanto vi sarebbero dei problemi legati all'orario di inizio degli allenamenti. A centrocampo per Bassi e Guarneri bisogna solo definire dei dettagli affinchè rimangano, mentre in attacco Priori è andato a giocare in provincia di Cremona e Imparato è tornato al Bano per fine prestito. Resta solo da definire la posizione di Manna, bomber dello scorso anno che però è ancora alle prese con l'infortunio al ginocchio che ne compromise il finale di stagione. Tratto da Il Cittadino
8 Comments:
vai cabrini..protagonista!!!
grande lino.... 6 il numero 1.... rimettiti presto!!!!!
L’Athletic Sant’Angelo, erede del vecchio Sant’Angelo, ha le idee chiare
Il presidente Montini: “Sono qui per realizzare un progetto concreto”
Arrivederci, Sant’Angelo. Benvenuto, Athletic. E’ questo, in sintesi, ciò che è accaduto nella Città barasina in questa lunga estate calda. Ma andiamo con ordine. Reduce da una buonissima stagione nel campionato di Promozione, ove, dopo un pessimo avvio (dovuto essenzialmente al fatto che la squadra fu allestita in pochi giorni, dopo aver rischiato la non iscrizione), ha terminato in crescendo, mancando la qualificazione ai play-off solo dopo lo spareggio perso (con un bugiardo 1-4) col Tribiano, il club barasino si appresta a mettere in piedi una squadra in grado di compiere il salto di categoria, quando arriva un positivo imprevisto: il Brembio Vis Nova, infatti, dopo aver sfiorato la promozione in Serie D, decide di andarsene da Brembio (ormai divenuto un palcoscenico troppo piccolo per la squadra), offrendo alle squadre del circondario lodigiano la possibilità di effettuare una fusione (che, tuttavia, consisterebbe in una mascherata cessione del titolo sportivo). Il novero al vaglio della dirigenza brembiese è composto da Casalpusterlengo, Codogno, Villanterio e Sant’Angelo: dopo interminabili incontri, la scelta ricade sull’entità santangiolina, grazie alla professionalità mostrata dalla sua dirigenza. Tutto a posto, quindi? No, non ancora, poiché i regolamenti federali vietano la fusione tra associazioni dilettantistiche (come il Brembio Vis Nova) e società di capitali (come il Sant’Angelo, che è una S.r.l., ossia società a responsabilità limitata): da qui il problema è stato superato tramite un cavillo, che ha permesso la fusione del Brembio con una società dilettantistica di Terza Categoria (che si è rivelata essere il Gloria di Ospedaletto Lodigiano), da cui è sorta una compagine che si è poi seduta stante trasferita a Sant’Angelo, col nome di Athletic Sant’Angelo. Tecnicamente, quest’Athletic sarebbe una società nuova, senza legami col glorioso Sant’Angelo, dato che il club storico era in mano alla famiglia Gaeli, la quale, volendo, avrebbe potuto iscrivere il “suo” Sant’Angelo al campionato di Promozione, dando vita ad un derby a distanza: in realtà, la squadra nata dalla fusione è la legittima erede della vecchia squadra barasina, poiché gli stessi Gaeli avevano affermato da sempre di non voler provvedere all’iscrizione del loro club. In segno d’appoggio al progetto Athletic, i Gaeli hanno addirittura regalato a questa compagine la sala dei trofei del vecchio Sant’Angelo, il che significa che l’Athletic è il Sant’Angelo, seppur con un nome nuovo, risorto come l’Araba Fenice. L’avventura del club barasino, quindi, riparte da quel torneo di Eccellenza da dove scivolò con poco onore nel 2006: grazie all’appoggio del nuovo presidente-proprietario vogherese Davide Onorino Montini (60enne imprenditore immobiliare già presidente del Colline Verdi di Santa Maria della Versa e vicepresidente del Colline Verdi Bronesi e dell’Atletica del Po) l’obiettivo è quello di fare un campionato tranquillo, per poi tentare l’assalto alle categorie superiori. Il neopresidente, infatti, non ha fatto mistero delle sue intenzioni: “Non sono venuto qui per vendere sogni, assolutamente! Vogliamo -spiega Montini- realizzare un progetto, che è quello di dare delle soddisfazioni agli sportivi barasini. La società è sana, senza debiti, e questo è importante. In questo 2007/’08 puntiamo a fare una stagione tranquilla, ma dall’annata successiva punteremo decisamente in alto, ossia alla promozione in Serie D”. L’Athletic, quindi, è il club che porterà avanti la tradizione del Sant’Angelo, come fece a suo tempo a Firenze la Florentia Viola con la Fiorentina, che poi riacquisì lo storico nome: appunto come a Firenze, anche a Sant’Angelo l’intenzione dei dirigenti è quello di tornare, appena possibile, al nome originario. Alcuni, di questa fusione, hanno storto il naso, avanzando dubbi circa la legalità dell’operazione: a costoro ricordiamo in maniera esemplificativa la storia dell’Atletico Catania, simbolo stesso del trasferimento dei titoli sportivi. Nato nel 1986 grazie all’acquisto (da parte dell’imprenditore catanese Salvatore Tabita) del titolo dello Sporting Club Mascalucia e del trasferimento della squadra nel capoluogo etneo, l’Atletico si è fuso con la Leonzio di Lentini (in Provincia di Siracusa) nell’estate 1988, per diventare Atletico Leonzio prima e Leonzio (l’antico nome di Lentini) poi. Dopo il fallimento del Catania 1946 (quello che ora milita in Serie A, per intenderci), il nuovo presidente leontino Franco Proto fondò appositamente il Catania ’93, per poter scambiare il titolo con la Leonzio (allora militante in Serie C/1), nel 1994: la Leonzio si trasferì, quindi, a Catania (divenendo Atletico Catania), mentre il Catania ’93 (squadra di Serie D, quindi dilettantistica) si trasferì a Lentini, divenendo Leonzio. Col senno di poi, si può affermare che la veloce risalita del Catania 1946 spazzò via entrambe. Dopo aver ricominciato la sua storia dalla Terza Categoria nel 2005/’06, nell’estate 2006 l’Atletico ha acquisito il titolo sportivo del Sant’Agata li Battiati, per poter disputare il campionato di Promozione. La storia dell’Atletico Catania, quindi, dimostra che l’operazione effettuata dai dirigenti che hanno fondato l’Athletic Sant’Angelo è assolutamente legale e legittima: chi afferma il contrario o non sa nulla del regolamento o mente sapendo di mentire. Buona fortuna, Athletic!
che fine ha fatto Devecchi (il dirigente) ??
che fine hanno fatto brusola e bolis?
grazie tano....4everULTRAS!!!!
Ma benito fornaciari non ha niente di meglio da fare?
Perché, scusa? Non mi pare d'aver scritto nulla di male. Non sarai mica un tifoso del Catania 1946?
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